(Di Questi Tempi 307)
Scrivo, mentre la flotta della Flotilla sta solcando il mare alla volta di Gaza, per indurre Israele a miti consigli. Riusciranno i nostri eroi? Comunque vada, hanno già vinto. L’eco tra le genti è molto forte. Battono i tamburi ovunque in Italia. Digiuni per Gaza. Ma anche azioni di ribellioni sociali: blocco di armi a Israele da parte dei portuali genovesi, e non solo a Genova. Chi tace, non acconsente. I soliti maramaldi del governo, che hanno gli struzzi. Perché di grazia, perché? Bisogna obbedire a The Donald, il Ciuffone tinto giallo canarino, a cui la sora Mieloni continua a leccare il deretano. È tutto uno schifo, non fatemi dire altro. Una porcata solenne.
E l’Europa della VDL e della Kallas ha perso le tonsille. Si smarcano da Gaza, per atteggiarsi a volonterosi protettori dell’accidente. Macron, il più fallimentare francese di tutti i tempi, vorrebbe uomini in campo. Sì, cioè in Ucraina. Cambio di campo, per gradire. E la Mieloni, lodevolissimevolmente, nicchia. Abbiamo cercato di promuoverla. Non si può. È in una nuova posizione di leccata. Spediamole un tapiro.
Mi auguro sia chiaro a tutti, proprio a tutti, che, non convenire da parte del governo in favore della Flotilla, è dare un sostegno al genocidio. Come dire che i palestinesi
dovrebbero liberarsi di Hamas, se lo volessero. Allora Israele si libererebbe di Net e della sua cricca. Questo è il ragionamento. Lo sanno anche i polli che Israele è una democrazia. È nelle condizioni di poterlo fare. Dunque faccia la parte che le spetta.