Con questo libro vogliamo ridurre i dubbi, le incertezze, ma soprattutto le angosce e le ansie che quotidianamente si trova ad affrontare chi deve assistere un malato. Innanzitutto i familiari, ma anche gli operatori di tutti i livelli”. Spiega così il geriatra piemontese Fausto Fantò com’è nata l’idea del suo libro “L’Alzheimer è donna”, edito da Voglino Editrice. Un volume scritto a più mani, prevalentemente femminili.
Il libro, scritto con un linguaggio molto semplice, racconta la storia di una malattia che “continua a crescere e colpisce sempre di più il mondo femminile. I due terzi dei soggetti colpiti sono donne e la mortalità è circa tre volte più elevata rispetto agli uomini. Inoltre le manifestazioni della malattia e la sua velocità di sviluppo sono diverse e più pesanti per il sesso femminile ma anche chi assiste questi malati è prevalentemente donna. Un prototipo di malattia di genere”, spiega il geriatra che è stato responsabile dell’Unità Alzheimer dell’ospedale di Orbassano e segue da trent’anni questa patologia. “Non esiste un farmaco in grado di arrestare la malattia, ma con il controllo dei fattori di rischio, anche con l’aiuto dell’Intelligenza artificiale, e uno stile di vita sano, si può rallentare o prevenire lo sviluppo Prevenire è importante perché il 40% è causato da fattori di rischio che si aggiungono a quelli genetici”. Proprio l’Intelligenza artificiale, sottolinea, “può avere un ruolo per la prevenzione della malattia e anche per l’aspetto terapeutico”.