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ACLI CHIVASSO

Il senso civico secondo la “destra”

(Di Questi Tempi 321)

Questa destra ha la sensibilità di un elefante. Sempre ben disposta a punire i cittadini, che non sono tra i suoi votanti. Come i giovani, che sono giovani come lo eravamo noi, incontenibili, esuberanti, anarchici, sognatori. Agli antipodi di questi destri incravattati. I nostri ragazzi sono fuori dal coro. E questi destroni vogliono insegnare la buona educazione. Credere, obbedire, combattere. Una scuola pedagogica già sentita. Armatevi e partite. Infatti vogliono ripristinare in qualche modo il servizio militare per tutti. Secondo la balla, per cui entri in caserma ragazzo, esci uomo. Invece noi che abbiamo subito il militare, siamo cresciuti in libertà per reazione a quella esperienza repressiva e assurda. Sortirà l’effetto opposto. Ma Salvini, che non ha fatto il militare, queste cose non le sa, e non le ha imparate.

Evidentemente la pedagogia delle destre è mettere in mano ai giovani un’arma carica, e pretendere piena obbedienza. Ti diciamo noi quando sparare e a chi. Perché il nemico ci ascolta. Allora ci vuole un look adeguato. Taglio corto di capelli alla nazi. Sugli attenti quando parla il capo. Mattarella? Nooh, la Mieloni, il mite Tajani, il demiurgo Crosetto. E i giovani non si permettano più di contestarla. Non tocchino la questione palestinese. Non scendano in piazza conto la guerra. Non contestino l’organizzazione scolastica. Impugnino il libro e il moschetto. Lodino la mensa militare approntata da Lollo. Diamo una buona volta una lezione a questi giovani poltronisti e impenitenti. Se credono di domarli, lo prenderanno sui denti. Malgrado verranno trattati alla stregua dei delinquenti e degli immigrati, faranno vedere i sorci verdi al governo.

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