(Di Questi Tempi 309)
Amici mai. La pratica del Nemico. Già siamo insidiati dal Maligno che ci perseguita. Vi aggiungiamo il nostro veleno, e siamo fritti. Ti fa cadere le braccia una classe politica, che non capisce il proprio paese. E poi vogliono governarci?
Si curano a stretto giro la cerchia dei loro elettori con qualche elemosina. Ma il paese reale si sta risvegliando. La classe politica fa il suo corso. La folla un altro. L’innesco può essere banale.
Allora la questione etica di Berlusconi, presidente del consiglio. Una buccia di banana, rispetto alle tante accuse processuali. Però il bullo è crollato. Adesso la gente scende spontaneamente in piazza, perché non ne può più delle guerre, del sangue, delle ingiustizie, che vedono i governi europei succubi ai prepotenti criminali. E cosa fa questo nostro governo? Si mette a fare le pulci agli aneliti di pace e libertà, che si esprimono in favore di chi sta soffrendo. La folla è vista come il Nemico. Invece di coglierne la visione propositiva ideale, e darle corpo, la si combatte. Totale mancanza di intelligenza politica e di cuore. Tanto più che le folle sono orientate a contestare la politica internazionale dell’Europa, non tanto la politica interna dell’Italia. Ma niente da fare. Si prendono di mira un pugno di facinorosi, e si strilla allo scandalo. Ovviamente si demonizzano gli scioperi. Si accendono ceri alla Madonna, perché le folle si mettano a fare disastri. Si può essere più meschini di questi nostri governanti catto-guerrafondai? Stiamo rischiando di entrare direttamente in guerra contro la Russia. Una follia non spingerci a negoziare. La VDL e la Kallas sono criminogene. Ci sarà ben qualche altro politico europeo in grado? Non mi avete giurato e spergiurato che la Mieloni è intelligente, brava, preparata e sveglia? Nel frattempo non vi è venuto qualche dubbio? Speriamo in Lecornue. Cervo a primavera. Se ci arriveremo.