(Di Questi Tempi 315)
Valori accidentati. Un tempo l’Europa è stata fucina di libertà, emancipazione, idee, progetti, realizzazioni. Suprematisti bianchi al centro del mondo. Ma quando è troppo è troppo. Si è smarrita nel tempo la radice illuminista e quella cristiana.
Siamo rimasti in brache di tela con le nostre virtù enunciate e non coltivate. Abbiamo preso delle nasate. Non tutte le ciambelle escono con il buco. Per cui i nostri valori occidentali sono guardati con una certa perplessità. Infatti l’Europa, patria della tolleranza, ha tirato fuori il braccino corto verso i migranti. Ha faticato a declamare integrazione e accoglienza. Ha preferito opporre un’idea astratta di libertà, piuttosto che cercare la via del dialogo. Così va il mondo.
Colpa anche della egemonia delle destre in Europa, che vogliono costruire un’anti-Europa. E riducono i diritti e il pensiero critico. Dite quello che volete. Non solo si sta ritornando indietro, ma si sta stravolgendo il volto dell’Europa. Si respira un ceto spirito da controriforma.
Prendiamo atto che non siamo più al centro del mondo. Però qualcosina la possiamo ancora dire. Come dare un senso più umano a una globalizzazione sempre troppo verticale, affaristica, guerrafondaia. Dobbiamo tirare fuori la nostra umanità occidentale. Altrimenti Voltaire si rigira nella tomba.





